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Pasqua 2024 🕊

La pietra rotolata

La preoccupazione dei discepoli era quella di trovare qualcuno che facesse rotolare quella pietra che aveva chiuso nel sepolcro i sogni e le speranze che il Maestro aveva suscitato.

Ancora una volta i discepoli si “fermano” a loro stessi e si concentrano sulle loro preoccupazioni.

Quante volte anche noi davanti alle difficoltà, alle paure ci concentriamo sulle nostre preoccupazioni e ci rinchiudiamo nel sepolcro portando con noi sogni e speranze.

Nella Pasqua il Signore rotola via la pietra liberando ciò che dietro di essa abbiamo chiuso, ci invita a guardare in alto, a guardare alto per sognare e sperare insieme, con Lui.

L’augurio per ciascuno è di sentire e vivere in pienezza la libertà donata dalla pietra fatta rotolare via.

Auguri, Santa Pasqua!

 

Corrado De Dominicis

Direttore Caritas Pescara-Penne

Tempo di Quaresima

“L’ardente aspettativa della creazione è protesa verso la rivelazione dei figli di Dio”

(Rm 8,19)

 

Carissimi, siamo alle soglie di una nuova quaresima.

Davanti a noi una strada da percorrere. Possiamo pensarla come la “solita” strada, con le “solite” cose che conducono più o meno alla “solita” Pasqua; oppure, come il Santo Padre ci invita, accoglierla come una Nuova Creazione dove Colui che ci chiama è capace di renderci “nuove creature”… Colui che fa nuove tutte le cose.

Un tempo in cui non siamo chiamati solo a sentirci fedeli che ottemperano a doveri liturgici, ma Figli che si stringono intorno al Padre per vivere della sua stessa Vita e, quindi abitare questa nostra terra non come ospiti ma come figli legittimi, eredi dell’ amore di un Padre che non si limita a sorreggerci nel momento del bisogno ma che crea in noi e tra noi strade che prima non c’erano e ci rende capaci di gesti che sembrerebbero impossibili se ci fermassimo a guardare le nostre mani spesso povere, vuote e, a volte, ferite.

Digiuno, preghiera ed elemosina come un cammino in uscita dalla voracità con cui spesso trattiamo cose, affetti e legami; dal soffocante pensiero di bastare a noi stessi; dalla chiusura nei recinti dei nostri pregiudizi, delle nostre case ed a volte delle nostre chiese.

Un cammino che crei ponti capaci di collegare le nostre solitudini e renderle abitabili anche per altri, invece di pezzetti di terra in cui si coltivano individualismi e isolamenti, lasciando noi stessi e gli altri ai margini di ogni possibile felicità.

Scardiniamo recinti e andiamo incontro all’altro, qualunque segno e colore porti. Accogliamo di nuovo la nostra identità di Figli e di fratelli.

 

Don Marco Pagniello

Direttore Caritas diocesana Pescara-Penne