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(Af)fondati sul lavoro

Da LaPorzione.it, 01/05/2025

Celebriamo oggi, 1 maggio, la Festa del lavoro o dei lavoratori e ci chiediamo: ma quale lavoro?

Questa riflessione nasce prendendo spunto dalle parole del Presidente Mattarella pronunciate nella visita tenuta il 29 aprile presso la BSP Pharmaceuticals, azienda leader nella fornitura di servizi all’industria farmaceutica che produce farmaci contro i tumori e le malattie neurodegenerative: «Salari inadeguati sono un grande problema per l’Italia. Tante famiglie non reggono l’aumento del costo della vita». Già nel 2023, Caritas Italiana nel Rapporto su povertà ed esclusione sociale in Italia – dal titolo “Tutto da perdere” – analizzando il fenomeno del lavoro povero, i cosiddetti working poor, denunciava l’incapacità di tante persone di vivere dignitosamente pur lavorando. A volte questi lavori si traducono in 3 o 4 diversi “lavoretti”, da svolgere anche nell’arco della giornata, che non garantiscono un salario adeguato a far fronte alle necessità quotidiane con una diretta influenza negativa anche sulla salute e sulla vita sociale e relazionale.

Nell’ultimo report statistico di Caritas Italiana (2024) viene messo in luce che 1 persona su 4 che si rivolge ai Centri d’Ascolto, ha un bisogno relativo ad una fragilità lavorativa e le radici di questo fenomeno sono da individuare in alcune cause specifiche legate a remunerazioni basse e stagnazione dei salari; lavoro intermittente; marcate differenze territoriali e incidenza di lavoratori non regolari.

Proprio nella terra dove morì dissanguato, a seguito di un incidente sul lavoro,lo scorso giugno il bracciante Satnam Singh il Capo dello Stato ha ribadito che: «Il lavoro è radice di libertà, ha animato la nostra democrazia, ha prodotto eguaglianza e, dunque, coesione sociale», affermando ancora una volta che non si può tollerare più una diversa concezione di quello che la nostra Costituzione sancisce all’articolo 1 e cioè che l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro.

Non possiamo più immaginare, come accaduto nei decenni precedenti, che ci sia una sovrapposizione tra le politiche per il lavoro e quelle di contrasto alle povertà; il lavoro non è più la sola risposta alla multidimensionalità della povertà. E’ tempo di riforme strutturali e di direttive Europee che facciano convergere verso un salario minimo che garantisca dignità alla vita delle persone per riaccendere la speranza smarrita nei confronti delle istituzioni preposte a prendersi cura dei cittadini.

Buon Primo Maggio! Buona Festa dei Lavoratori!

Corrado De Dominicis
Direttore Caritas Pescara-Penne

Pasqua 2025 🕊

Il rischio del fallimento

Quando Dio ci lascia la libertà di accogliere i suoi doni, il suo amore si assume il “rischio del fallimento” dell’amare. Non il suo, il nostro.

Il rischio di non essere capaci di accogliere la nostra umanità, le nostre fragilità, la nostra piccolezza.

Quante volte anche noi siamo capaci di assumere il rischio del fallimento nell’amare l’altro? Oppure, piuttosto, vogliamo che le situazioni, le relazioni vadano come abbiamo immaginato, pensato? Siamo disposti ad assumerci questo rischio?

Con la croce il Signore assume il rischio del fallimento e lo porta negli abissi della morte per farlo risuscitare nel giorno di Pasqua, festa dell’amore fallimentare agli occhi umani ma vincente su tutto nella logica del dono totale per l’altro.

L’augurio per ciascuno è di vivere la libertà di rischiare di fallire nell’amare e di farlo donandosi totalmente.

Auguri, Santa Pasqua!

 

Corrado De Dominicis
Direttore Caritas Pescara-Penne

Quaresima 2025

Carissime e carissimi,
nel Mercoledì delle Ceneri, ha inizio la Quaresima.

Nel suo messaggio Papa Francesco invita a camminare insieme nella speranza. Un pellegrinaggio, in questo anno Giubilare, non solo fisico ma del cuore.

Anzitutto camminare. Non rimanere paralizzati, statici, con la paura o la mancanza di speranza o, peggio, adagiati nelle nostre comodità.

Secondo punto, camminare insieme. Non siamo viaggiatori solitari e siamo chiamati a vincere la tentazione di arroccarci nella nostra autoreferenzialità.

In terzo luogo, facciamo questo cammino nella speranza di una promessa. La speranza nella vita eterna che ci fa guardare oltre, che non ci fa chiudere in noi stessi ma ci fa aprire all’altro con cuore amato e capace di amare.

Buon cammino di Quaresima a tutti e a ciascuno!

 

Corrado De Dominicis

Direttore Caritas Pescara-Penne

Avvento 2024

Carissime e carissimi,

abbiamo iniziato il cammino dell’Avvento.

La Parola della prima domenica di Avvento ci suggerisce una via per affrontare la quotidianità: allenarsi, prepararsi, vivere l’attesa e non subirla.

È un’azione troppo spesso scontata. Nella nostra società del “tutto e subito” rischiamo di voler raggiungere gli obiettivi senza prepararci, senza saper aspettare e avere il gusto dell’attesa. A volte faticosa, altre impegnativa, la capacità di attendere ci dà la possibilità di essere concentrati sull’obiettivo sapendo vivere a pieno ogni gesto e scelta che mettiamo in campo.

Se ci lasciamo appesantire dalle cose da fare e dagli affanni rischiamo di perdere le cose importanti della vita, perché le cose importanti della nostra esistenza accadono all’improvviso; che siamo pronti o no, che siano belle o che siano brutte, le cose accadono.

Allora facciamo nostro il monito del Vangelo della prima domenica di Avvento: “risollevatevi e alzate il capo perché la vostra liberazione è vicina”. Abbiamo la cura di essere pronti ad affrontare l’imprevisto perché in esso si possa manifestare la bellezza dell’incontro con l’Altro e con gli altri con il cuore aperto alla Speranza che fa germogliare vita piena!

Buon cammino.

 

Corrado De Dominicis

Direttore Caritas Pescara-Penne

Tornare all’essenziale, come occasione di vita nuova

Carissimi,

quest’anno il Natale sarà diverso. In questi giorni lo sentiamo ripetere, e forse lo affermiamo anche noi, in maniera continua, quasi ossessiva.

L’altro giorno anche io pensavo a quanto sarà diverso questo Natale per tutti: non avremo la possibilità di festeggiarlo con i nostri affetti più cari; non potremo stare con gli amici, con gli zii, addirittura con i nonni!

Nell’incontro dell’equipe della nostra Caritas diocesana riflettevamo su come per i nostri accolti, ma più in generale, per i poveri, che siano essi senza dimora, migranti, malati, vittime di sfruttamento, senza lavoro o persone fragili ed escluse, il Natale, anche questo, non sarà tanto diverso poiché spesso vivono l’impossibilità di festeggiarlo con i propri cari e con la serenità e il clima di famiglia tipici di questo Santo giorno.

Allora questo Natale può essere diverso, deve essere diverso. Questo non significa necessariamente peggiore. Abbiamo la possibilità di viverlo davvero con occhi e cuore rinnovati dal mistero del Dio Bambino che viene in mezzo a noi e ci chiede di tornare all’essenziale, riscoprire la bellezza dell’umanità e affrontare il prossimo anno come occasione di vita nuova.

Ci guidi “La Speranza che è audace, che sa guardare oltre la comodità personale, le piccole sicurezze e compensazioni che restringono l’orizzonte, per aprirsi a grandi ideali che rendono la vita più bella e dignitosa” (Papa Francesco, Fratelli tutti n.55).

Auguri per un Santo Natale e un nuovo anno di Pace!

 

Corrado De Dominicis

Direttore Caritas Pescara-Penne