“Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri” (Gv 13, 35), questa la grande eredità che Gesù lascia ai Suoi: essere segno visibile e riconoscibile di un amore più grande. Lui che chiama ciascuno per nome, dà loro la forma stessa dell’amore: quella di una comunità che annuncia. Non sono le opere in sé il distintivo di un’appartenenza, ma ciò che le anima Intorno a questo mandato da cui anche noi, come Caritas diocesana, ci siamo lasciati raggiungere, abbiamo scelto di orientare il cammino con le nostre Caritas parrocchiali; questo ci vede impegnati su due direzioni quella formativa, di ascolto e condivisione e quella operativa di incontro e progettazione.
Gli incontri mensili con i referenti delle Caritas parrocchiali e, da quest’anno aperti anche ad altri membri delle stesse, seguono un percorso incentrato sulla dimensione pedagogica e di testimonianza che ogni Caritas è chiamata a svolgere nella propria comunità parrocchiale.
Riflessioni che si traducono in proposte di azione concrete, fanno di questi incontri dei piccoli laboratori in cui sperimentare azioni di promozione e di cambiamento; farlo insieme pone già in essere quell’azione comunitaria e fraterna che diventa sempre più la prima opera tangibile, segno di riconoscimento, luogo di evangelizzazione.
Con queste stesse coordinate stiamo proponendo un progetto che ci vedrà impegnati nell’incontro con le foranie della diocesi per momenti di dialogo e di scambio “in loco”, presso i territori di riferimento.
La scelta di incontrare ciascuna forania nella propria realtà significa darci la possibilità di entrare in modo più specifico, più attento e dedicato nella geografia umana che è propria di ciascuna e su questo metterci in ascolto delle esigenze del territorio, sia nelle sue povertà che nelle sue risorse. Da qui le azioni che ne deriveranno, sia a livello formativo che più direttamente operativo, potranno rispondere alla specificità di ciascun territorio ed, al tempo stesso, trovare un’interrelazione che darà vita ad un disegno di respiro ecclesiale più ampio.
Creare reti ed alleanze, in un incrocio di bisogni e risorse, permetterà a tutti di ampliare lo sguardo ma soprattutto renderà possibile quella testimonianza di un Amore, capace di andare oltre i propri confini e generare risposte creative, che non si esauriscono con le nostre capacità personali ma si estendono a possibilità attinte in un ampio contesto di riferimento.
La carità sia il luogo per eccellenza dove ognuno possa trovare casa e possa sentirsi parte di un progetto più grande; nessuno sarà mai tanto povero da non avere nulla da donare, nè tanto ricco da non aver bisogno di ricevere.