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In marcia ogni giorno per la Pace

Dialogo, istruzione, cura, lavoro, servizio, dignità, testimonianza, 7 parole che racchiudono in loro le brevi riflessioni che ci hanno accompagnato nella settimana della Marcia per la Pace 2022. 15 minuti al giorno, un tempo breve ma sufficiente per portare con noi anche solo una parola, una riflessione che ci accompagnasse in un percorso di costruzione della Pace. Un percorso che in realtà siamo invitati a costruire ogni giorno perché è così che ci piace pensare e immaginare la pace: come un insieme di piccoli semi gettati ogni giorno; un percorso che ci invita a crescere, ad interrogarci, a non abbassare lo sguardo di fronte alle disuguaglianze, di fronte a nuovi armamenti e di fronte all’indifferenza e alla poca cura.

Ascoltarsi: avere cura di noi per ascoltare e accogliere gli altri, come anche ci hanno ricordato Mario e Alfonsina, referenti per la Pastorale Familiare.

Ci siamo messi in cammino in questi questi 7 giorni per ribadire la volontà ad essere artigiani di pace attraverso piccoli gesti fatti con passione, costanza e pazienza, per essere anche noi, nel nostro piccolo, protagonisti attivi di un cambiamento necessario.

Voglio ripercorrere in un breve excursus alcuni spunti che come fili ci hanno permesso di accogliere e comprendere quanto Papa Francesco ci ha voluto dire attraverso il messaggio della 55^ Giornata Mondiale per la Pace.

in questa virtuale marcia, don Massimo Di Lullo, responsabile dell’Ufficio Missionario, ci ha ricordato come ancora la nostra economia sia basata sul profitto; un’economia dell’iniquità che uccide e che ancora vede l’istruzione come una spesa piuttosto che un investimento, un progettare per il futuro invitandoci attraverso questi brevi spunti a lavorare per una società basata sulle relazioni e sulla generatività, dove al fianco del PIL (prodotto interno lordo) si dovrebbe osservare il Fil (felicità interna lorda).

E questo lo sanno bene i ragazzi di Young Caritas che nel loro intervento ci hanno ricordato quanto sia importante e proficuo mettere a servizio le proprie capacità, il proprio tempo, come tutto ciò ci rende in primis artigiani di pace.

Con don Antonio Del Casale dell’ufficio di pastorale sociale e del lavoro ed Emanuele, animatore di Policoro ci  siamo  soffermati a riflettere insieme sui dati relativi alla nostra realtà territoriale, alla piaga dei morti sul lavoro, alla presenza di immigrati che ci permettono di avere ortaggi sulla nostra tavola, lavoratori che vanno riconosciuti e tutelati nel modo giusto.

E poi le parole di Licio Di Biase, storico, con cui abbiamo portato il ricordo di testimoni locali su percorsi di costruzione di Pace e che hanno fatto della cultura, della politica e del vivere civile le pietre angolari del bene comune.

A chiudere questo cammino l’intervento del nostro Arcivescovo, Mons. Tommaso Valentinetti, che ha fatto da legante a tutte le riflessioni ed ha esortato tutta la comunità ad essere vera protagonista della Pace.

In conclusione voglio ringraziare tutti quanti sono stati con noi per questa diciasettesima Marcia per la Pace, che seppur non vissuta in presenza, ci ha dato l’occasione di condividere pensieri e riflessioni per l’edificazione di una società più giusta, ripensare un nuovo patto educativo e lavorare per un mondo di Pace.

 

Luigina Tartaglia

Responsabile Ufficio Promozione Mondialità

Caritas Pescara-Penne