La situazione in Sudan dopo la caduta di El-Fasher
El-Fasher, capitale del Darfur settentrionale, è caduta nelle mani delle milizie RSF dopo 18 mesi di assedio. Le conseguenze sono: migliaia di morti, carestia, violenze e esecuzioni di massa. Solo nelle ultime 24 ore almeno 2.000 persone uccise, inclusi pazienti e personale ospedaliero. Decine di migliaia di civili sono intrappolati; si registrano crimini di guerra e atti genocidari simili a quelli dei primi anni 2000.
Dati drammatici: 150.000 morti, 30 milioni bisognosi di aiuto, 13 milioni sfollati, 24 milioni in grave insicurezza alimentare, 90% dei bambini senza istruzione, 2 su 3 senza accesso ai servizi sanitari.
Appelli internazionali
- Papa Leone XIV (Angelus 2 novembre): invito al cessate-il-fuoco, corridoi umanitari e intervento deciso della comunità internazionale.
- Tom Fletcher, sottosegretario generale per gli affari umanitari e coordinatore dei soccorsi di emergenza delle Nazioni Unite (30 ottobre): denuncia dell’apatia globale e richiesta di un’azione urgente.
Le richieste di Caritas Italiana a seguito degli appelli di Papa Leone XIV e dell’ONU:
- Cessate-il-fuoco o tregua umanitaria per corridoi di aiuto.
- Stop alle forniture di armi.
- Protezione dei civili con forze ONU e garanzia di evacuazione sicura.
- Accesso sicuro agli aiuti in tutto il Sudan.
- Aumento dei fondi per il Piano di Risposta Umanitaria (finanziato solo al 26%).
- Sostegno alla pace e alla transizione democratica.
- Caritas continua a fornire aiuti: sostegno economico a 16.000 persone e servizi idrici e igienici per 50.000 persone.
Messaggio finale ONU
- Richiamo ai valori fondanti della comunità internazionale e alla necessità di agire per fermare la catastrofe umanitaria.
Serve l’impegno di tutti. Condividi, informati, sostieni gli interventi umanitari.
Per maggiori informazioni vai sul sito www.caritas.it

