Carissime e carissimi,
il Vangelo ci ricorda che Gesù nasce nella semplicità di Betlemme: nel silenzio, nella povertà, nella fragilità e lì accade l’incredibile. Nasce così per dirci che Dio si lascia incontrare nella vita di ogni giorno, nei gesti piccoli e veri: il Natale non è soltanto un giorno da celebrare, ma un volto da incontrare e un modo di vivere.
I primi a ricevere questa buona notizia non sono i potenti, ma alcuni pastori che vegliano nella notte. Sono uomini comuni, forse stanchi, forse preoccupati, eppure diventano i primi testimoni della gioia.
Perché?
Perché si lasciano raggiungere.
Perché accolgono l’annuncio.
Perché trasformano un incontro in festa.
E allora comprendiamo che il Natale comincia davvero quando un cuore si apre all’altro, quando qualcuno trova il coraggio di volere bene, di perdonare, di ascoltare, di essere presente.
Come ci ha ricordato un nostro amico nella preghiera in preparazione al Natale che abbiamo vissuto nella nostra mensa: “È Natale quando due persone si vogliono bene.”
È un’immagine semplice, ma dice l’essenziale.
Se il Natale resta in superficie, resta vuoto.
Ma se lo accogliamo nel profondo del cuore, allora diventa presenza, luce, forza che cambia il quotidiano.
Gli angeli annunciano: “Pace agli uomini che Dio ama.”
Questa pace non è un sentimento vago: è una strada.
È la scelta di trasformare ogni giorno in un piccolo Natale: con un gesto di cura, un’attenzione sincera, una riconciliazione possibile, un tempo donato.
L’augurio per ciascuno é di ricordare che il Natale non va aspettato, va vissuto; non va soltanto celebrato, va testimoniato; non va custodito per un giorno, ma seminato nella vita di tutti i giorni.
Auguri per un Santo Natale e un nuovo anno di Pace!
Corrado De Dominicis
Direttore Caritas Pescara-Penne
