Caritas Italiana vive con grande preoccupazione l’inedita fase storica che il nostro Paese sta attraversando. La sua presenza capillare nel territorio attraverso la rete delle Caritas Diocesane – al fianco di tante persone e famiglie in difficoltà – la porta a mettere in evidenza due pericoli che emergono sin da ora. Da una parte il diffondersi dell’impoverimento e l’acuirsi delle disuguaglianze, e, dall’altra, il sorgere di nuove tensioni sociali. Per evitarli è necessario agire con rapidità e decisione. Questa responsabilità è di tutti e coinvolge sia le scelte personali, sia le decisioni delle pubbliche Istituzioni.
Sarà questo un modo per dare ascolto al recente messaggio di Papa Francesco “mentre pensiamo alla lenta e faticosa ripresa dalla pandemia, s’insinua un pericolo: dimenticare chi è rimasto indietro”. Per questo è necessaria unità tra noi, persone, comunità e stati. In particolare, alla vigilia di un importante vertice europeo, è fondamentale che – come auspicato oggi dal Papa – “l’Europa riesca ad avere questa unità fraterna che hanno sognato i padri fondatori dell’Unione Europea”.
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