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“Il suono dei colori è una vibrazione di Pace”

“Il suono dei colori è una vibrazione di Pace”. Questo è il messaggio che fa da contorno ai laboratori realizzati dalle ragazze e dai ragazzi del progetto Siproimi Lape Dream della Caritas diocesana di Pescara-Penne: mercoledì 5 agosto la presentazione della canzone e relativo videoclip “Sounds of Colors” e il murales nel centro di accoglienza per donne dal titolo “Arte…Mi racconto”.

Sounds of Colors è un brano scritto e realizzato da tutti i migranti ospiti delle strutture che, grazie alla collaborazione tecnica e artistica e alla regia di Andrea Di Marcoberardino, hanno scelto lo stile musicale, suonato oggetti di uso comune per le campionature, scritto i testi ed eseguito le parti vocali; il brano sarà disponibile online sui canali social della Caritas diocesana.

Il murales, invece, è stato realizzato dalle ragazze ospiti della struttura di via Stradonetto a Pescara sotto la guida di Stefano Lupo; un’opera  che arricchisce di bellezza e colore il centro di accoglienza e rappresenta la fratellanza e la gratitudine verso la comunità che le accoglie: «Qui c’è speranza – il commento delle ragazze – abbiamo l’opportunità di pensare al nostro futuro!».

 

 

 

Caritas e FOCSIV insieme per gli ultimi del mondo

Al via oggi la campagna “Dacci oggi il nostro pane quotidiano”, ideata e promossa da Caritas Italiana e FOCSIV, Un’occasione di impegno e mobilitazione per tutti, in primo luogo per sensibilizzare le comunità cristiane e tutta l’opinione pubblica per preparare insieme il domani di tutti, senza scartare nessuno, riflettendo e impegnandosi sui temi della fame, della povertà, del lavoro, dell’educazione, delle disuguaglianze anche basandosi sugli approfondimenti che verranno proposti mensilmente sul sito www.insiemepergliultimi.it.

La campagna viene lanciata oggi 8 luglio in occasione della Giornata Internazionale del Mediterraneo e del settimo anniversario della storica visita di Papa Francesco a Lampedusa nel 2013 come ricordo del fatto che oggi più di prima siamo “Tutti sulla stessa barca”; base della campagna è sensibilizzare la Società al sostegno degli interventi nelle varie aree del mondo affinché si possa concretizzare un’azione semplice: “Condividere il pane. Moltiplicare la speranza”.

Riferendosi, nell’occasione, alle persone che hanno perso la vita nel Mediterraneo in cerca di un futuro migliore, Papa Francesco nel 2013 ci ricorda che “[Un dramma, n.d.r.] richiede di essere affrontato non con la logica dell’indifferenza, ma con la logica dell’ospitalità e della condivisione al fine di tutelare e promuovere la dignità e la centralità di ogni essere umano”, ribadendo più volte, in questi anni, che tale concetto riguarda tutti i poveri, gli esclusi, i dimenticati, vittime di una globalizzazione dell’indifferenza. Oggi, in questo tempo di pandemia e conseguente emergenza sociale, la massima attenzione deve essere rivolta con ancor più forza a loro, i più fragili, gli ultimi del mondo, vittime di un aumento delle diseguaglianze e una drastica diminuzione delle risorse essenziali per la sopravvivenza.

Sul sito dedicato saranno pubblicati focus e approfondimenti sulla povertà nel mondo, attraverso dati e testimonianze e sarà possibile sostenere i progetti di Caritas Italiana e FOCSIV per le fasce più deboli e vulnerabili delle popolazioni nel mondo con interventi di solidarietà, sviluppo umano e concreta speranza. Il primo focus, già online, è dedicato al tema della fame, come conseguenza immediata delle ripercussioni economiche mondiali legate alla pandemia di covid-19, che, stando ai dati di previsione delle Agenzie ONU, potrebbero far raddoppiare le persone che non avranno a breve il quantitativo sufficiente per nutrirsi. Dagli attuali 135 milioni di persone affamate a 250 milioni entro dicembre 2020.

Saluto don Marco Pagniello

Pescara, 22/06/2020

“Benedirò il Signore in ogni tempo, sulla mia bocca sempre la sua lode!”
Salmo 33 (34)

Carissimi,
in ogni tempo della Vita, benedico Il Signore perché mi dà modo di scorgere le sue Meraviglie!

E questo è un tempo privilegiato in cui l’umana fatica per una riconsegna di questa porzione di chiesa che Dio mi ha affidato anni fa, si accompagna ad un sentimento di profonda gratitudine.

Sono tanti i motivi per cui oggi rendere grazie, tra questi sicuramente siete tutti voi!

Grazie a voi carissimi volontari, per la generosità che vi contraddistingue, per la vostra risposta coraggiosa ad una chiamata non sempre semplice e confortevole ma senza dubbio costante.

Grazie perché condividete le fatiche e le gioie della prossimità, la ricerca di un bene sempre più grande, di una strada in continuo assestamento, perché chi dona con gioia sa che ogni persona ha il suo percorso per essere raggiunto.

Ogni volta c’è da inventare e creare una nuova modalità!

La Carità è un cantiere sempre aperto. Grazie perché contribuite a migliorare ogni nostro servizio, prendendone parte come membri di una grande famiglia.

Grazie a voi carissimi operatori, che rendete possibile tutto questo, ognuno al suo posto, ognuno con la sua specificità e con le sue diversità.

Tanti volti, tante mani, tanti cuori che si sono avvicendati nel tempo e che hanno contribuito all’opera bella che è diventata oggi. Ogni progetto, ogni servizio, nasce sempre dentro una storia… da qualcosa che lo precede e qualcosa che da esso nascerà.

Abbiamo vissuto fatiche, attraversato incertezze, forse a volte fatto qualche errore, ma ognuno di essi è servito per indicare il passo successivo, a scrivere un’altra riga di questo libro ancora tutto da completare.

Grazie perché vi mettete in gioco, ogni giorno, dentro storie di uomini e donne che non hanno istruzioni per essere comprese o ricette per essere “risolte”, ma solo il Mistero da cui lasciarsi interrogare.

Grazie a tutta la Città, alla Società Civile tutta, con la quale, attraverso i suoi rappresentanti, abbiamo lavorato per la costruzione del Bene Comune.

Il lavoro fatto in rete, la volontà di unire forze e competenze, ci ha resi capaci di aggiungere mattoni importanti nell’edificazione di un “edificio comune”.

Alleanze, le nostre, che hanno reso possibili ponti di collegamento tra mondi opposti; risorse materiali ed umane che hanno generato risposte abili di fronte a situazioni di emergenza o di forte necessità.

La ricerca di un linguaggio comune, la scelta di percorsi concilianti, ci ha insegnato che la Carità sa andare oltre le strade conosciute ed è capace di lasciare traccia lì dove mancava anche il sentiero.

Grazie alla Chiesa di Pescara – Penne, che anche attraverso tutte le associazioni caritative e non, in spirito di comunione, ha realizzato progetti di bene, per essere insieme sentinelle di gratuità che indicano le nuove strade di un Amore più grande.

Grazie perché siamo memoria gli uni per gli altri che la nostra prima grande Missione è ricordare al mondo che la Carità è “cosa” di tutti, è una scelta del cuore prima di essere un’opera delle mani.

E sull’amore che saremo giudicati!

Grazie a tutti! Con l’augurio di poter continuare questa grande opera di fioritura lì dove siete, in prima linea, con lo stesso cuore. A questo siamo chiamati: rendere questo mondo migliore, testimoniando con la vita che i poveri non sono una categoria ma siamo tutti noi quando ci imbattiamo nelle falle della nostra umanità e riconosciamo che proprio queste sono il luogo privilegiato dello sguardo d’amore di un Padre che per i suoi figli altro non desidera che la vita in abbondanza.

Essere di questo testimoni è la grande opera di Carità.

Che Dio benedica ciascuno di voi e continui in voi ed attraverso voi l’opera da Lui iniziata!                                                                                 

Emergenza Covid19: il Servizio Civile non si è mai fermato

I progetti di Servizio Civile della Caritas Pescara-Penne non si sono mai fermati. I giovani volontari si sono detti da subito disponibili a rimanere in servizio anche cambiando parzialmente le loro mansioni pur di essere a servizio del bene comune e con attenzione a chi, in questo momento di emergenza, aveva più bisogno. Abbiamo provveduto ad attuare tutte le misure necessarie perchè si potessero portare avanti i progetti in sicurezza e seguendo tutte le prescrizioni necessarie così da garantire e valorizzare la disponibilità dei ragazzi ai quali va il grazie di di tutta la comunità.

Condividiamo le testimonianze dei nostri ragazzi: Alessia, Deborha, Dimitris, Eva, Mitra, Eleonora, Irene, Maria Lucia e Sharon!

“In questi giorni di emergenza dovuti al Covid-19, ho deciso di proseguire il Servizio Civile, e il mio impegno è quello di contribuire affinché tutti possano avere un piatto di pasta caldo a pranzo e a cena. Insieme alle altre civiliste e ai volontari presenti, prepariamo ogni giorno i pasti da asporto da distribuire a chi, purtroppo, non ha la possibilità provvedere da sé al proprio sostentamento. Il numero dei pasti è di certo aumentato, vista anche la chiusura delle altre mense presenti sul territorio. Inoltre, grazie alla Protezione Civile, sono state allestite delle tende che potessero accogliere chi non può stare a casa. Dunque, mi impegno affinché il mio “piccolo” aiuto possa essere una risorsa per il mio Paese”.

Irene , in servizio presso la Cittadella dell’Accoglienza “Giovanni Paolo II”


“In questo periodo di emergenza il mio servizio è stato temporaneamente modificato. Adesso, la mia mansione è abbastanza semplice: principalmente servo la frutta in un emporio della solidarietà Caritas. Nonostante possa sembrare banale, sentirsi dire da una signora che grazie a quel luogo ora ha la possibilità di riempire la tavola, e che nonostante la mascherina ha colto il mio sorriso dagli occhi è veramente gratificante. Essere in Caritas mi permette di offrire un aiuto concreto al servizio degli altri, e alimentare un senso di comunità attivo e responsabile”.

Deborha, in servizio presso il centri di accoglienza SIPROIMI LapeDream e presso l’Emporio della solidarietà


“Trascorrere i giorni più bui della crisi presso la Cittadella di Pescara non mi ha resa un’eroina pronta ad affrontare il pericolo in prima linea, a combattere un nemico invisibile contro cui nulla sembrava essere possibile se non seguire il consiglio di starsene a casa, protetta dalle mura domestiche a riparo da ogni forma di contagio che potesse arrivare dalla sola vicinanza di un qualsiasi essere vivente. Ma é nelle piccole cose che siamo chiamati a scoprire la concretezza del nostro essere e nella banalità del mio semplice gesto di porgere un pacco ad una persona angosciata dal suo stato di sofferenza, dalle preoccupazioni di non essere d’aiuto per la sua famiglia, accompagnandolo con un sorriso ,anche se dietro ad una mascherina, ho riscoperto la bellezza e la gioia di quanto possa io essere utile all’altro”.

Alessia, in servizio presso il CdA e poi anche presso la Cittadella dell’Accoglienza “Giovanni Paolo II”


Decidere di proseguire il Servizi Civile durante l’Emergenza COVID-19 è stato molto difficile. Avevo tante paure, tante responsabilità soprattutto nei confronti delle persone a me care. Eppure l’idea di non poter essere utile a nessuno, di usare il mio tempo inutilmente non mi rendeva serena.  Ho stravolto un po’ le mie abitudine, i miei affetti. Ho ridimensionato i miei spazi e con più tranquillità sono tornata a svolgere il mio servizio presso il centro di accoglienza Siproimi “LapeDream”. Con le dovute precauzione ho cercato di portare avanti il progetto ed alcune attività stabilite inizialmente, quando tutto questo poteva essere definito solo fantascienza.  Alcuni giorni trasformiamo i nostri spazi in una scuola di italiano. Sono stati realizzati cartelloni, improvvisate lezioni virtuali. Abbiamo organizzato momenti di svago, ricreativi rispettando sempre le dovute distanze.  Abbiamo cercato di riportare un po’ di normalità in una realtà ormai surreale. Eppure è, ancora, tutto molto difficile. È difficile, infatti, supportare senza porter abbracciare; è difficile dare conforto senza poter stringere le mani a chi, come noi, è incredulo per tutto ciò che sta accadendo. È difficile, infine, non poter rispondere ai sorrisi dei bambini che ogni giorno, curiosi, indicano le nostre mascherine.  Mascherine a cui neanche noi grandi riusciamo ad abituarci”.

Eva, in servizio presso il centri di accoglienza SIPROIMI LapeDream


“Decidere di continuare il Servizio Civile non è stato facile. Considerando tutti i rischi e le mie preoccupazioni, non solo per me stesso, ma anche per mia madre e la sua salute, che è venuta a trovarmi a febbraio ed è costretta a stare lontano da casa sua, dalla Grecia, da 2 mesi e mezzo ormai. Il mio lavoro quotidiano nella struttura d’accoglienza doveva cambiare. Non cercavo più lavori e appartamenti per i nostri beneficiari. Le lezioni sono state sospese per un periodo. La cosa principale che dovevo fare ora era scaricare cibo dai camion, aiutare a cucinare i pasti, e fare attività ricreative con i beneficiari (rispettando sempre le dovute distanze) che erano costretti a rimanere all’interno della struttura. Sono molto felice che i beneficiari rispondano anche nelle difficili condizioni in cui viviamo con entusiasmo nelle lezioni e le attività ricreative che facciamo ogni giorno. Stiamo attraversando un periodo difficile, ma con ottimismo, solidarietà e devozione verso i nostri simili, possiamo emergere vittoriosi!”

Dimitris, in servizio presso la sede Caritas Diocesana Pescara-Penne dove è presente un Centro di accoglienza per immigrati


“Sono molto contenta di aver svolto servizio civile in questo periodo molto delicato, in cui tutti erano obbligati a stare a casa in quarantena e i bisogni delle persone di cui siamo responsabili ancora rimanevano. Mi sono sentita anche fortunata di aver avuto l’opportunità in questo periodo di fare un lavoro che mi piace e essere utile. Il mio servizio in questo periodo età anche più vario: dalla cucina alle pulizie e, per mia particolare contentezza. La scuola coi migranti del centro di accoglienza SIPROIMI. ho fatto il massimo per rendermi utile e spero tanto che presto tornino i giorni in cui tutti possono tornare a vivere la loro vita come vogliono senza paura e limitazioni.

Mitra,  in servizio presso la sede Caritas Diocesana Pescara-Penne dove è presente un Centro di accoglienza per immigrati

 

Nessuno resti indietro. Caritas Italiana per un piano per la protezione sociale universale contro la crisi

Caritas Italiana vive con grande preoccupazione l’inedita fase storica che il nostro Paese sta attraversando. La sua presenza capillare nel territorio attraverso la rete delle Caritas Diocesane – al fianco di tante persone e famiglie in difficoltà – la porta a mettere in evidenza due pericoli che emergono sin da ora. Da una parte il diffondersi dell’impoverimento e l’acuirsi delle disuguaglianze, e, dall’altra, il sorgere di nuove tensioni sociali. Per evitarli è necessario agire con rapidità e decisione. Questa responsabilità è di tutti e coinvolge sia le scelte personali, sia le decisioni delle pubbliche Istituzioni.

Sarà questo un modo per dare ascolto al recente messaggio di Papa Francesco “mentre pensiamo alla lenta e faticosa ripresa dalla pandemia, s’insinua un pericolo: dimenticare chi è rimasto indietro”. Per questo è necessaria unità tra noi, persone, comunità e stati. In particolare, alla vigilia di un importante vertice europeo, è fondamentale che – come auspicato oggi dal Papa – “l’Europa riesca ad avere questa unità fraterna che hanno sognato i padri fondatori dell’Unione Europea”.

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#iorestolibero: l’evento nazionale del 25 aprile sostiene Croce Rossa e Caritas Italiana

Il 25 aprile 2020 sarà il 75° anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo, festa nazionale nel ricordo di quanti lottarono nella Seconda Guerra mondiale per la libertà e la democrazia contro il governo fascista della Repubblica Sociale Italiana e l’occupazione nazista. In questo tempo di pandemia prima l’ANPI (Associazione Nazionale Partigiani Italiani) e poi un comitato di oltre 1.300 personalità del mondo dello spettacolo, della cultura, dell’associazionismo, della politica e del giornalismo, hanno lanciato un appello affinchè questo anniversario sia opportunamente ricordato e festeggiato con iniziative anche virtuali.

«Quest’anno – si legge nell’appello – abbiamo bisogno più che mai di celebrare la nostra libertà. In un momento in cui siamo costretti all’isolamento per combattere un nemico invisibile, in cui la distanza sociale ci rende un po’ più soli, possiamo e dobbiamo stringerci e sostenerci. Vogliamo riconoscerci gli uni negli altri, tornare a guardare al futuro con speranza e coraggio, e soprattutto ricordarci che una volta passata questa tempesta saremo chiamati a ricostruire un mondo più giusto, più equo, più sostenibile. Mai come in questa occasione ci è chiaro che occorre porre fine a tutte le guerre fratricide per unirci tutti nell’unica lotta contro i tre nemici comuni: il virus, il riscaldamento del pianeta e le disuguaglianze socio-economiche».

«Per questo – prosegue – lanciamo una grande convocazione a cittadine e cittadini per ritrovarci insieme a festeggiare il 25 aprile. La nostra piazza sarà virtuale ma ugualmente gremita e animata, il palcoscenico saranno le nostre case piene di calore, i nostri computer e i nostri smartphone faranno il resto. Uniamoci per metterci alle spalle questa crisi e disegnare un domani luminoso e promettente. Chiediamo a tutte e tutti di aderire e di esserci fin da ora, e di coinvolgere più persone possibile».

Infine un richiamo alla solidarietà e alle generosità: «Ogni partecipante è invitato a fare una libera donazione non inferiore a due euro per sostenere le associazioni del terzo settore che si occupano di assistere le persone senza fissa dimora e di gestire le mense dei poveri. Insieme possiamo fare tanto, e testimoniare che nessuna crisi può arrestare la generosità». In particolare la raccolta fondi, tramite la piattaforma GoFundMe andrà a sostenere le iniziative della Croce Rossa Italiana e di Caritas Italiana.

Per maggiori informazioni clicca qui

Il Salvadanaio della Solidarietà

L’attuale momento di emergenza sanitaria dovuta al covid-19, sta portando con sé contingenze sociali ed economiche che necessitano di essere subito affrontate.

Ad essere più colpiti sono coloro che già prima di questa crisi vertevano in condizioni di fragilità e che domani, passata la tempesta, dovranno far fronte ancor di più ad uno stato di povertà relativa o assoluta che rischia in ogni caso di essere strutturale. Ad essi si aggiungono coloro che fino a ieri, seppur in precarietà, riuscivano comunque a sostenere se stessi e le loro famiglie attraverso il lavoro saltuario o in nero e che da oggi in poi si aggregheranno alla schiera di coloro che più avranno bisogno di sostegno socio-economico.

Nasce così “Il Salvadanaio della Solidarietà”, un’iniziativa che permetterà di costituire un fondo di emergenza, con un conto corrente ed un iban dedicati, per poter intervenire in favore di tutti coloro, i più fragili, che faranno più fatica a ricominciare e che avranno più bisogno di aiuto per essere accompagnati verso l’uscita da una condizione di povertà economica, sociale ed educativa.

Aiutaci ad aiutare attraverso il sostegno a questo fondo, un gesto concreto per far crescere il Salvadanaio della Solidarietà e con esso la speranza in un futuro prossimo in grado di non lasciare nessuno indietro.

IBAN IT62 E084 3415 4010 0000 0006 903

Intestato a FONDAZIONE CARITAS ONLUS

GRAZIE!

Coronavirus, informazioni e aggiornamenti su servizi e iniziative

In seguito ai Decreti del Presidente del Consiglio, viste le circolari di Caritas Italiana a seguito del decreto stesso e in considerazione delle direttive delle Autorità preposte alla gestione dell’emergenza si comunicano le seguenti disposizioni in merito a servizi ed iniziative:

SERVIZI ATTIVI (con restrizioni)

  • Mensa Pescara Cittadella dell’Accoglienza “Giovanni Paolo II”

Apertura e consumazione pasti in loco nel rispetto delle precauzioni sanitarie e delle normative anti contagio: pranzo dalle 11:00 alle 12:15 | cena dalle 16:30 alle 18:00

  • Mensa Montesilvano Casa della solidarietà “Madre Teresa”

Dal lunedì al sabato dalle 12:00 alle 12:45;

  • Centro d’Ascolto diocesano

Colloqui solo su appuntamento chiamando lo 085.6921292.
Per emergenze si può contattare il 391.7079089;

  • Emporio della solidarietà Papa Francesco – Pescara

Apertura lunedì, mercoledì e venerdì dalle 15:30 alle 18:30 con ingresso di 1 persona per volta;

  • Emporio della solidarietà Montesilvano

Apertura mercoledì e venerdì dalle 16:00 alle 18:45 con ingresso di 1 persona per volta;

  • Centro di accoglienza notturno presso la Cittadella dell’Accoglienza “Giovanni Paolo II”

Rimane aperto per garantire accoglienza ai presenti, rimane chiuso per nuovi ingressi;

  • Docce, via Gran Sasso

Apertura lunedì-mercoledì-venerdì dalle 7:30 alle 13:00.

  • Centro diurno per minori “El Pelè”

Servizio di dopo scuola;

  • Centro Specialistico e Multidisciplinare “Io Apprendo”

Servizio di dopo scuola e potenziamento.

  • Unità di strada

contro lo sfruttamento della prostituzione e quelle in favore delle persone senza dimora e in situazione di marginalità;

 

SERVIZI SOSPESI

  • Servizio “Il Dopo di noi”.

 

PER SEGNALAZIONI E RICHIESTE PER L’EMERGENZA COVID-19
391.7079089 | emergenzacovid19@caritaspescara.it

 


INDICAZIONI PER LE PARROCCHIE

E’ stato redatto il manuale con il protocollo di procedura per la prevenzione del contagio da Covid-19 ad uso delle Caritas parrocchiali per lo svolgimento delle proprie attività – clicca qui per accedere al manuale


PER SOSTENERCI


COMUNICAZIONI SOLO ATTRAVERSO I CANALI UFFICIALI:

Invitiamo a tenere in considerazione esclusivamente i canali ufficiali della Caritas diocesana Pescara-Penne e della Chiesa locale diffidando di altre informazioni provenienti da fonti non verificate.

Siti internet: www.caritaspescara.it | www.diocesipescara.it

Notiziario online dell’Arcidiocesi Pescara-Penne: www.laporzione.it

Facebook: @caritasdiocesana.pescarapenne [Caritas Pescara Penne]

Twitter: @caritaspescara

Instagram: caritaspescara

YouTube: Ufficio Comunicazione Caritas Pescara-Penne


LINK UTILI SULL’EMERGENZA CORONAVIRUS COVID-19

In ascolto delle Comunità parrocchiali

“Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri” (Gv 13, 35), questa la grande eredità che Gesù lascia ai Suoi: essere segno visibile e riconoscibile di un amore più grande. Lui che chiama ciascuno per nome, dà loro la forma stessa dell’amore: quella di una comunità che annuncia. Non sono le opere in sé il distintivo di un’appartenenza, ma ciò che le anima Intorno a questo mandato da cui anche noi, come Caritas diocesana, ci siamo lasciati raggiungere, abbiamo scelto di orientare il cammino con le nostre Caritas parrocchiali; questo ci vede impegnati su due direzioni quella formativa, di ascolto e condivisione e quella operativa di incontro e progettazione.

Gli incontri mensili con i referenti delle Caritas parrocchiali e, da quest’anno aperti anche ad altri membri delle stesse, seguono un percorso incentrato sulla dimensione pedagogica e di testimonianza che ogni Caritas è chiamata a svolgere nella propria comunità parrocchiale.

Riflessioni che si traducono in proposte di azione concrete, fanno di questi incontri dei piccoli laboratori in cui sperimentare azioni di promozione e di cambiamento; farlo insieme pone già in essere quell’azione comunitaria e fraterna che diventa sempre più la prima opera tangibile, segno di riconoscimento, luogo di evangelizzazione.

Con queste stesse coordinate stiamo proponendo un progetto che ci vedrà impegnati nell’incontro con le foranie della diocesi per momenti di dialogo e di scambio “in loco”, presso i territori di riferimento.

La scelta di incontrare ciascuna forania nella propria realtà significa darci la possibilità di entrare in modo più specifico, più attento e dedicato nella geografia umana che è propria di ciascuna e su questo metterci in ascolto delle esigenze del territorio, sia nelle sue povertà che nelle sue risorse. Da qui le azioni che ne deriveranno, sia a livello formativo che più direttamente operativo, potranno rispondere alla specificità di ciascun territorio ed, al tempo stesso, trovare un’interrelazione che darà vita ad un disegno di respiro ecclesiale più ampio.

Creare reti ed alleanze, in un incrocio di bisogni e risorse, permetterà a tutti di ampliare lo sguardo ma soprattutto renderà possibile quella testimonianza di un Amore, capace di andare oltre i propri confini e generare risposte creative, che non si esauriscono con le nostre capacità personali ma si estendono a possibilità attinte in un ampio contesto di riferimento.

La carità sia il luogo per eccellenza dove ognuno possa trovare casa e possa sentirsi parte di un progetto più grande; nessuno sarà mai tanto povero da non avere nulla da donare, nè tanto ricco da non aver bisogno di ricevere.